L'Associazione
Siamo un’associazione di promozione sociale composta da ragazzi che vogliono scommettere sul riscatto della nostra generazione. Vogliamo essere una comunità; vogliamo unire le migliori menti ed energie per realizzare proposte sia rivoluzionarie che concrete in grado di ribaltare la situazione attuale, aumentando l’occupazione giovanile. Creare una realtà associativa, dove i giovani, ma non solo, possano trovare un supporto nei problemi legati al mondo del lavoro.

Alessandro
Vice Presidente
Socio Fondatore
Nasco in un piccolo paese dell’Appennino Tosco-Emiliano all’ombra della Pietra di Bismantova. All’età di 19 anni decido, a differenza di tutti gli altri miei coetanei, di spostarmi verso sud per intraprendere gli studi universitari. Mi laureo 5 anni dopo in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma e dopo poco tempo inizio il “calvario" del percorso forense. Parlo di calvario perché per chi si è trovato nella mia stessa situazione, ovvero senza alcuna raccomandazione o parenti che hanno già avviato quel percorso, può risultare più difficile riuscire ad affermarsi.
Trovata la strada che, almeno per il momento, mi consente di essere indipendente, mi sono ritrovato ad essere una delle tante Partita IVA e ho scoperto, fin da subito ed a malincuore, gli aspetti negativi della libera professione. Sostanzialmente, faccio parte di quella generazione che sente dentro di sé di avere enormi potenzialità, se non una forza immane, ma che, purtroppo, non può sprigionare a causa delle catene che gli vengono imposte dalle scellerate scelte della società. Da questo sentimento di rabbia e frustrazione è nata la voglia di fare qualcosa per me e per i giovani che, come me, stanno ancora avendo difficoltà nel cercare di affermarsi.
L’incontro con Giovanni ha rappresentato la scintilla determinante per decidere di impegnarmi in prima persona per cambiare le cose, fare qualcosa per cercare di rendere la nostra generazione di nuovo consapevole dei propri mezzi e consentirgli di esprimere tutto il talento che, spesso, viene represso.
Parafrasando una frase tratta dal libro “L’ospite inquietante” di Umberto Galimerti dobbiamo affermarci per non essere più considerati la “generazione degli abbastanza”, ovvero quelli che non hanno “nessun progetto per il futuro, anche perché non ci sono abbastanza opportunità, nessun ideale da realizzare, anche perché non ce ne sono di abbastanza coinvolgenti”.