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Solo chi sa vi vende la salute, gli altri guadagnano a vostre spese


Caro lettore,


Scriverò ogni mio pensiero sul mondo sportivo con occhio critico e animo rassegnato.

Posso cominciare descrivendo il mio percorso formativo che rimarrà anonimo, uno dei tanti, probabilmente comune a migliaia di ragazzi. Si inizia in giovane età ad amare lo sport, a 4-5 anni per i più.


Io ho iniziato con il nuoto. Grande sport il nuoto, proseguendo con questa passione mi avvicino ad un altro sport sconosciuto a tanti, il pentathlon. Da qui inizia l’escalation verso agonismo, gare, lotte, sudore, sacrifici, vittorie e tante sconfitte.

Arriva un certo momento poi nella vita dello sportivo dove scegliere: fare l’atleta o studiare.

Per i molti che come me non sono rientrati nell’élite, la seconda soluzione è la migliore.

Ma come è possibile abbandonare quel fuoco, quelle sensazioni che ti pervadono durante lo sport? Non si può! Per questo si rimane nel campo, si studiano le “Scienze motorie”: Percorso triennale più altri due anni di specializzazione. I costi sono gli stessi delle altre università, le difficoltà le stesse, ma rimane un grande pregiudizio per il pensiero comune, si tratta di una “università facile”.

Iniziano in concomitanza gli anni da tirocinante nelle a.s.d, s.s.d, centri privati e chi più ne ha più ne metta. Rimborso? ZERO.


LA LAUREA


Si esce dall’università con un senso di smarrimento, e ora? DEVI FARE I CORSI DI SPECIALIZZAZIONE! E così ha inizio. Corso FIPE 1300 euro, 2 corsi NSCA 400 euro a testa, Corso FMS 1000 euro, corso EXOS 800 euro corso FIGC 2000 euro. Totale 6000 euro di corsi, più 5000 di università, svariate centinaia di euro per libri e attrezzi più le tante spese di vitto e alloggio per chi arriva da lontano.


E ora? DEVI FARE ESPERIENZA! E cosi inizia: contratti ridicoli di collaborazione che possono essere interrotti a piacimento dal datore di lavoro, retribuzioni offensive per chi offre un servizio e ha studiato come altre figure professionali, nessuna sicurezza sul futuro.

È tutto qui? Per questo ho studiato? Per questo mi sono formato?

NO, la situazione si aggrava. I miei colleghi ora saranno gli hobbisti, chi fa questo lavoro per arrotondare. Avranno lo stesso tempo e la mia stessa passione per mantenersi aggiornati come me?

È giusto che la signora Maria della porta accanto, che fa la casalinga ed insegna aerobica 1h a settimana, o Gino, che fa l’impiegato e insegna karate per diletto, mi passino avanti? È giusto che un brevetto di 2 giorni a 99 euro scontato a 79 sia equiparato a un percorso di 7 anni (22 se si pensa alla vita da atleta)?

È qui che inizia la rassegnazione. Chi mi darà la voglia di studiare, di rimanere aggiornato, di dedicare un minuto in più ad ascoltare ed aiutare ogni persona senza chiedere nulla in cambio?


Siamo visti come lavoratori che valgono poco, pattuiamo cifre da miseria per le nostre competenze, perché "se non prendo te, prendo “lui” che il pomeriggio dopo aver guidato l'autobus è disposto ad insegnare boxe e mi viene per poco, magari se qualcuno ha bisogno di un parere in più non sarà perfettamente in grado, ma per un'ora di lezione che male c'è".

Fino ad ora lo sport è sempre stato visto come un passatempo. Sarebbe ora che la figura di chi studia per lavorare nello sport venga valorizzata. Lo sport ha un valore socio culturale, preventivo e medico e richiede personale specializzato che lo sappia valutare. Basta chiudere gli occhi, basta accettare compromessi!

Non vedo come sia possibile affidare ragazzi del settore giovanile, persone con problematiche di salute ecc. ecc. a personale non qualificato.


Ah l'attività fisica.


Probabilmente uno dei migliori farmaci mai inventato dall'uomo.

Sappiamo tutti che il momento in cui saremo riconosciuti come unici insegnati, allenatori, consiglieri, promotori dello sport non arriverà mai, saremmo troppo potenti a quel punto.

In fondo quale essere umano non ha mai praticato attività motoria?


Lo sport è di chi lo ha vissuto e studiato da sempre: a scuola, nelle attività quotidiane e nelle prestazioni sportive, in tutto questo c'è movimento. Solo chi sa vi vende la salute, gli altri guadagnano a vostre spese.

Un anonimo professionista dello sport

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